Roberto Tomasi

Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia

Roberto Tomasi

Biografia

Roberto Tomasi è nato a Merano (BZ) nel 1967. Si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Padova. Da febbraio 2019 è Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto posizioni manageriali di rilievo sia nel settore delle operations che della direzione tecnica, consolidando risultati professionali in ambito di project management, gestione investimenti e miglioramento dei processi. Avviata la sua carriera professionale, ha rafforzato la propria formazione con importanti esperienze, tra cui: un Executive Program presso la Harvard Business School, a Boston, Massachusetts; un International Executive Program presso INSEAD, in Francia; e un master in Finance e Project Control presso la SDA Bocconi a Milano.

Le prime esperienze lavorative avvengono nell’ambito del corpo tecnico dell’esercito, dove matura un’importante esperienza professionale nella divisione mezzi militari presso l’IVECO di Bolzano, allora molto impegnata in attività di sviluppo. In seguito, viene assunto in FIAT AVIO, nella divisione Heavy Duty, dove opera in un contesto internazionale, lavorando in Siria e dove partecipa alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica con turbine a gas in ciclo aperto.

Nel 1996, dopo un breve periodo nel service della società Nuovo Pignone – Gruppo GE – specializzata nella produzione di macchine tessili – entra a far parte del Gruppo ENEL, avviando e portando avanti diversi progetti per un’esperienza che durerà circa 20 anni, nel corso della quale ricoprirà molteplici incarichi manageriali di crescente responsabilità.
Inizialmente Tomasi viene nominato Direttore delle Unità di Business delle Centrali di produzione di energia elettrica in Liguria dove oltre a gestire un importante piano di ambientalizzazione sviluppa un progetto organizzativo di trasformazione denominato “Spezia 2000”. Nel 2001, all’età di 34 anni, viene nominato Responsabile dell’Area Cicli Combinati del gruppo con oltre 7000 MW installati. In questa fase il Gruppo, finora fortemente focalizzato su attività in ambito nazionale, avvia la propria fase di internazionalizzazione.

A 37 anni è nominato Senior Vice President come responsabile del Procurement nel ruolo di Responsabile delle Grandi Commesse di ENEL. A 39 anni diventa Executive Vice President della Business Unit di Ingegneria del Gruppo ENEL per la progettazione e realizzazione di impianti di produzione convenzionale, gestendo un’organizzazione di oltre mille risorse in ambito internazionale, in più di 14 diverse nazionalità, tra le quali le principali attività in Slovacchia, Russia, Spagna oltre ovviamente all’Italia. Tra le più significative esperienze di questo periodo, Tomasi segue la costruzione e l’avviamento di diversi CCGT, realizza con il suo team uno dei più moderni impianti in Europa a “carbone USC” di 2000 MW a Civitavecchia, segue la progettazione e la realizzazione dell’isola convenzionale dell’impianti nucleari 3&4 di Mochovce, oltre a importantissime realizzazioni sia di nuovi impianti di produzione che di ambientalizzazioni (come ad esempio quelle eseguite sul più grande impianto a carbone Russo di Reftiskaya). Partecipa, come Board Director, in diverse Società del Gruppo sia nazionali che internazionali.

Agli inizi del 2015 viene nominato responsabile della Generazione a Carbone del Gruppo per poi lasciare qualche mese dopo e concludere la sua lunga esperienza in ENEL.

Nel luglio del 2015 Roberto Tomasi viene nominato Co-Direttore Generale di Autostrade per l’Italia (ASPI), dove si occupa dello sviluppo di nuove opere, entra a far parte del CdA di ASPI come consigliere ad Aprile del 2016 e partecipa sempre come consigliere in altri boards delle controllate del Gruppo ASPI. In questo periodo, sotto il suo coordinamento, ASPI apre la Variante di Valico, completa le attività sulla dorsale Adriatica A14 e dà impulso ai nuovi progetti di potenziamento tra i quali il passante di Bologna, i potenziamenti della rete e la Gronda di Genova. Si consolida, un piano complessivo di investimenti del valore complessivo di 14,5 miliardi.

Nel settembre del 2018 viene nominato Direttore Generale e, nel febbraio 2019, assume l’incarico di Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, guidando il percorso di rinnovamento della società dopo la tragedia del Ponte Morandi. A febbraio 2020 lancia le linee guida del nuovo piano di trasformazione di ASPI, con ingentissimi interventi finalizzati a rendere concreta la possibilità di eseguire – nel triennio 2020-2023 – oltre 7,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni. Si tratta di una crescita di oltre il 40% delle spese di manutenzione rispetto al quadriennio precedente e di un raddoppio della capacità d’investimento rispetto al passato.

Il nuovo piano di trasformazione aziendale si caratterizza attraverso un profondo percorso di “change management“, che vede l’assunzione di oltre 1000 nuove risorse. Diversi sono gli aspetti di questa trasformazione, dalla priorità alla sicurezza sulle strade, sui cantieri e sui luoghi di lavoro alla rinnovata attenzione al mondo della ricerca, dello sviluppo e della mobilità sostenibile per la creazione di una “green infrastructure“. Importante attenzione è stata riposta sulla nuova visione dell’approccio al business che passa attraverso la digitalizzazione dei processi e degli asset. Infine, è sulla ritrovata etica dei comportamenti, nella trasparenza delle proprie azioni e nella capacità di rispettare i propri impegni che si esplica la visione che Tomasi sta perseguendo per proiettare la Società nel nuovo futuro.

Compatibilmente con le esigenze lavorative, non trascura gli affetti e gli impegni famigliari. Sposato e padre di due ragazze, cerca di coltivare, nei ritagli di tempo, le sue passioni: dall’interesse per i viaggi, ai giri in vela con il suo ketch del 1908, fino alle irrinunciabili “scialpinistiche”. Dal 2015 ha aperto una piccolissima azienda agricola a Portovenere. È qui che, insieme al suo carissimo collaboratore Almame e ai suoi amici ottantenni Vittorio, Fausto e Patrizio, si diletta nella coltivazione e nella produzione, senza alcun fine di lucro, di un olio speciale, frutto di olivi su quattordici terrazzamenti posti a picco sul mare.